Parole macchiate,
dal sangue più nero,
che corre, investito
dall’ingiusto malessere sociale.
Scritte col nettare,
bagnate di veleno,
si intingono nell’odio più letale,
per poi rincorrere il passato
tra le righe del vissuto,
orizzonte di importanti
sensazioni malate
da distruggere, da calmare,
rispettare nel più blando,
sperduto essere
della memoria.
Irene Sartori